La XII Scuola di Formazione 2021 “Ripartire dalle città”
Milano19 Febbraio21 Febbraio
Dal 19 al 21 febbraio 2021 si è svolta al ventisettesimo piano del grattacielo PwC di City Life a Milano la dodicesima edizione della Scuola di formazione per giovani amministratori della Fondazione Costruiamo il futuro. Duecento giovani iscritti, due giorni fitti di relazioni e dibatti di alto livello, sia per gli ospiti intervenuti sia per i contenuti proposti.

La seconda sessione su “Le città e l’Europa delle autonomie” ha visto protagonisti i sindaci di Genova (Bucci), Firenze (Nardella) e Venezia (Brugnaro), l’europarlamentare Massimiliano Salini e Alessia Mosca (segretario generale dell’associazione Italia- Asean) che ha un osservatorio speciale sulle metropoli del Sud-est asiatico. Il ruolo crescente delle città nel contesto europeo, anche nel rapporto diretto con le istituzioni dell’Unione è un futuro da cui non si può più prescindere.
Milano come simbolo della città che si trasforma è stata al centro della sessione “urbanistica”, dove si sono confrontati sociologi come Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, “sviluppatori” come Mario Abbadessa, il presidente della CdO Guido Bardelli e esperti del mercato immobiliare come Lia Turri di PwC. Si è molto parlato di social housing, di progetti di sviluppo, di nuove esigenze abitative e del grande ostacolo normativo, a cui Milano fa eccezione, e soprattutto burocratico che frena progetti di trasformazione o rigenerazione urbana che rischiano, una volta realizzati, di essere già superati.
Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, Franco Anelli, rettore della Cattolica, e Gianfelice Rocca, presidente Humanitas, e Andrea Toselli, presidente di PwC Italia, hanno dato vita a un interessantissimo panel sul ruolo delle università. Con la didattica a distanza perché un giovane dovrebbe trasferirsi, con tutto quello che questo comporta per lui, per la sua famiglia e per la città che lo ospita, per fare l’università? Icastica la conclusione: le università devono ripensarsi, anche nell’organizzazione degli spazi, per offrire non solo conoscenza e competenza agli studenti che le frequentano, ma per far fare a loro delle esperienze.
Quale sistema di welfare di fronte a una situazione di crescente povertà, accelerata ma non determinata dalla pandemia, devono progettare le città: Giovanni Fosti della Fondazione Cariplo, Luca Pesenti, sociologo dell’Università Cattolica, e Elisabetta Soglio, direttore di Buone Notizie del Corriere della Sera, hanno tracciato un quadro drammatico, in cui anche chi si è sempre impegnato nel mondo del welfare, il no profit, è entrato in difficoltà. Bisogna cambiare l’idea stessa di welfare, che non è una somma di prestazioni, di servizi e di politiche di settori che non comunicano tra loro, ma è una infrastruttura fondamentale della comunità per stare dentro una trama di relazioni. Decisivo, in quest’ottica, il mettersi insieme tra soggetti diversi, tra pubblico e privato in un dialogo paritario e di co-progettazione.
In chiusura il confronto tra tre giornalisti, il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, quello del Messaggero, Massimo Martinelli, e Marco Bardazzi, una lunga esperienza nei quotidiani, poi la responsabilità della Comunicazione di Eni e una particolare attitudine ai social. Si è parlato molto di come sono cambiate le due più grandi metropoli italiane in questa pandemia e come è cambiato il modo di raccontarle. Anche qui discussione sul mondo del web, sulle opportunità e i pericoli di eterodirezione della comunicazione giornalistica che comporta e sulla necessità di un’educazione alla sua conoscenza e al suo uso. Tutti e tre i relatori hanno invocato, il fatto scatenante è stata la cacciata di Trump da Twitter, decisa da un imprenditore privato (giusta o sbagliata che fosse), l’assunzione di responsabilità della politica (il Congresso americano e l’Unione europea) per stabilire norme che regolamentino l’accesso a queste nuove e invadenti forme di comunicazione.
Si ringraziano: PwC, Federlegno Arredo, Camplus, Expotrans spa
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