Sul palco insieme a lui, gli onorevoli forzisti Maurizio Lupi e Mauro Mario, vicepresidente del Parlamento europeo, che insieme a Magdi Allam hanno dato vita lo scorso luglio alla prima manifestazione a Roma a favore della libertà religiosa “Contro la persecuzione dei cristiani nel mondo per liberare Padre Bossi”.
“Questo evento – ha spiegato Maurizio Lupi – oscurato dai media e osteggiato dall’opinione pubblica, è nato dalla volontà di Magdi di difendere il mondo occidentale, urlando contro alla persecuzione dei martiri cristiani. Come sostiene anche nelle pagine del suo libro, è infatti importantissimo esaltare i nostri valori, la nostra identità territoriale. In mancanza di questo si rischia la sopraffazione e la rovina”.
Partendo dalla manifestazione dello scorso luglio, Magdi Allam ha esternato al numerosissimo pubblico intervenuto, il successo dell’iniziativa nonostante le difficoltà iniziali, dovute soprattutto alla criticatissima scelta di dedicare la manifestazione esclusivamente all’esodo ed alle persecuzioni subite dai cristiani in Medioriente. “Questo fenomeno non poteva rimanere in silenzio; era necessario smuovere le coscienze in difesa di questo popolo religioso che ha resistito nel tempo, seppur mille difficoltà, al processo di islamizzazione. Non abbiamo voluto rispettare alcuna par condicio, anche se dall’esterno in molti ci invitavano a manifestare a favore di tutte le confessioni religiose perseguitate”.
Emblematico a questo proposito è anche il titolo scelto da Magdi Allam per la sua ultima fatica editoriale. Il vicedirettore del Corriere nel suo nuovo libro autobiografico sottolinea come il riconoscimento e la promozione del diritto di Israele all’esistenza costituiscano oggi la condizione essenziale sia per affermare la civiltà della vita ed il rispetto della libertà e dignità della persona umana, che per combattere contro l’ideologia dell’odio e l’apologia della morte portate avanti dal fondamentalismo islamico. “Viva Israele racchiude il valore della sacralità della vita da affermare in modo netto. Se verso questo valore si permettono eccezioni però, si finisce per spalancare una voragine che infierisce su tutti quanti”.
Magdi Allam, è divenuto da qualche anno destinatario di una serie di minacce e condanne a morte da parte di Hamas ed altri gruppi estremisti islamici, a causa della sua denuncia dei terroristi e kamikaze palestinesi. La sua vita è dunque sempre più strettamente collegata alla sorte dello Stato ebraico, proprio perché, come egli stesso ha spiegato, da cittadino italiano di origine egiziana, musulmano laico, ha visto con i propri occhi, da giovane, la trasformazione dell’Egitto, prima con la campagna di criminalizzazione e demonizzazione di Israele da parte di Nasser, poi con l’islamizzazione religiosa, culturale e politica del Paese soprattutto ad opera dei Fratelli Musulmani, uno dei principali e più potenti gruppi fondamentalisti del mondo. Una condizione di violenza e ostilità determinata anche dall’atteggiamento lassista delle autorità locali, nei confronti dei fondamentalisti islamici, che hanno via via seminato morte e persecuzioni.
“La sacralità della vita può essere totale solo se si ammette il valore del rispetto; nel mondo occidentale siamo invece sempre più preda di fenomeni di mistificazione della realtà rispetto all’ingresso dei musulmani nel nostro territorio. E’ legittimo il diritto di tutti di disporre di luoghi di culto, rispettando però il credo e le usanze delle popolazioni autoctone che vivono sul territorio. Dobbiamo esigere da parte degli islamici il rispetto delle regole e l’ottemperanza dei doveri. Se i nostri governanti vogliono prevenire la deriva islamofoba, devono tenere a cuore le preoccupazioni degli italiani e prendere decisioni che siano positive in primo luogo per loro. In Italia ci sono fin troppe moschee e non ne servono altre. Quello che manca è proprio il controllo di questi luoghi di culto, affinché operino secondo le regole della società italiana. Solo così si può evitare che la situazione sfugga dal nostro controllo”.
Mario Mauro ha invece parlato di ideologia, o meglio della distorsione che avviene spesso ai danni di questo concetto e della necessaria ricerca della verità che deve spingere gli uomini a guardare la realtà per ciò che è, senza alcun condizionamento. “Oltre l’ideologia c’è solo il realismo e il dovere di essere garanzia per i cittadini, senza mettere a repentaglio la nostra storia e la nostra identità in nome di valori inesistenti, parte di quel mondo che ci vuole convincere che è l’occidente il vero colonizzatore, ma che in realtà sta assistendo impassibile alle sparizione ed alla persecuzione delle comunità cristiane”.