Dopo il grande successo riscosso l’anno scorso con l’allestimento della mostra “La Rosa Bianca”, l’Associazione Costruiamo il Futuro ha deciso di proseguire nel suo percorso di sensibilizzazione culturale, portando a Merate, in Palazzo Prinetti, l’esposizione delle opere nella tradizione monastica benedettina dal titolo “Con le nostre mani, ma con la tua forza”.
E’ stata organizzata una serata di introduzione alla mostra in cui illustri relatori hanno raccontato la loro esperienza di vita e offerto una chiave di lettura dell’opera benedettina.
Alla serata di presentazione, che si è svolta a Sartirana presso l’auditorium della chiesa di San Pietro, hanno partecipato: monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, il giornalista televisivo e scrittore Andrea Pamaparana, Plinio Agostani, industriale e Maurizio Lupi, presidente dell’associazione che ha organizzato l’evento. Alla serata hanno partecipato circa 300 persone.
Centinaia sono stati anche le persone che hanno visitato la mostra, provenienti da molti paesi della provincia di Lecco. Bambini, adulti, anziani e religiosi hanno voluto arricchirsi con la visita a questa straordinaria esposizione che, non ha ridotto l’importanza del lavoro, espressione della libertà umana. Al contrario, proprio perché si tratta di collaborare al disegno di Dio, il lavoro è diventato più che mai audace e creativo.
Durante il periodo in cui l’esposizione è stata aperta al pubblico, è stato organizzato un incontro, nella sala a fianco a quella in cui è stata allestita la mostra. “Lavorare meglio: realizzarsi attraverso il lavoro è possibile?” è stato il titolo scelto per la serata, realizzata grazie alla collaborazione tra l’associazione “Costruiamo il futuro” e i ragazzi di “Giovane Brianza”. Ospiti dell’iniziativa relatori d’eccezione come Santo Versace, Mario Sala, partner della “Praxis management” e un monaco benedettino dell’abbazia di Seregno. All’incontro è seguita una visita guidata alla mostra. Alla serata hanno preso parte circa 200 persone.
L’esposizione, che in sintesi abbraccia 15 secoli della tradizione monastica benedettina, più che un elenco di opere ha messo in luce il metodo con il quale un’opera nasce in modo vero (Opus Dei) e come può conservare questa verità nel suo sviluppo nel tempo.
Uno sguardo vero al mondo è l’intuizione che sta alla base delle opera benedettina. La realtà è opera di Dio e noi ci troviamo dentro l’opera che un Altro ha costruito per noi, come suoi collaboratori. Le nostre opere non nascono da un progetto a tavolino, ma dal vivere questo stupore, dalla scoperta che l’azione che si compie corrisponde di più al cuore dell’uomo e arriva a leggere i suoi bisogni più materiali. Per questo abbiamo ritenuto interessante proporre ad un territorio come il Meratese, dove il numero di aziende per abitante tocca cifre incredibili, l’esempio di queste figure, cercando di verificare se un tale modo di affrontare la quotidianità possa essere ancora attuale.
Non attraverso un progetto ma grazie allo stupore suscitato dal vedere uomini che vivevano insieme, accomunati dalla stessa coscienza della vita e che creavano sviluppo e unità in un mondo diviso e lacerato.